Roberto Azzolina è il docente di punta dei corsi di formazione per la preparazione all’esame di teoria della patente B e ha contribuito enormemente alla costruzione del sillabo, all’identificazione dei materiali più adatti e alla formazione degli altri docenti coinvolti. 

È istruttore di guida ed esperto insegnante di lingue, in grado di decostruire concetti complessi e renderli più accessibili a una platea che in molti casi fatica a leggere in italiano. Ecco come descrive la sua esperienza nell’ambito del progetto PARagri:

“Molti dei partecipanti hanno la patente nei loro paesi di origine, ma incontrano grosse difficoltà nel superare i quiz di teoria; in Italia, a differenza di altri paesi europei, l’esame non è disponibile in tutte le lingue, ma solo in quelle ufficiali della Repubblica (italiano, francese, tedesco) e questo pone ostacoli che per alcuni diventano insormontabili. La conoscenza del francese per chi proviene da paesi ex colonie francofone non sempre è tale, soprattutto nello scritto, per affrontare i quiz. Nei paesi ex colonie il francese, come l’inglese, quasi mai è lingua materna, raramente lingua di studio, ma una delle tante forme per esprimersi oralmente insieme alle lingue locali. 

Insieme a INFORELEA abbiamo strutturato corsi di 60 ore, per avere tempo sufficiente per trattare nel dettaglio tutti gli argomenti, sia dal punto di vista dei contenuti che della lingua. In sostanza, abbiamo proposto corsi molto simili a quelli organizzati dalle scuole guida, solo molto più lunghi e, ovviamente, gratuiti, fornendo anche le informazioni su come iscriversi all’esame tramite le scuole guida locali o presso la Motorizzazione Civile. 

Abbiamo scelto materiali didattici cartacei per il libro di teoria e quello dei quiz, visto che in quasi tutti i casi la dotazione informatica dei partecipanti si riduce al solo smart phone, incompatibile con programmi multimediali. Abbiamo consigliato una app snella e gratuita che proponesse quiz per argomento e quiz completi di simulazione, in modo da addestrare abilità e strategie per rispondere alle domande. 

Tutti i partecipanti hanno compreso l’opportunità che avevano di fronte e il feedback che riceviamo è positivo: tra gli oltre 200 studenti che hanno concluso il corso, circa il 15% ha già conseguito il foglio rosa e alcuni si stanno cimentando con la pratica. Diversi hanno scelto, su nostro consiglio, di segnalare in fase d’esame la possibilità di ascoltare le domande piuttosto che leggerle, ovviando così a scarse competenze di lettoscrittura. 

Abbiamo proposto sia classi ibride che online attraverso la piattaforma Zoom, contribuendo anche a familiarizzare gli studenti con strumenti informatici più articolati rispetto a Whatsapp, che si è rivelato comunque uno strumento imprescindibile, sia per le comunicazioni che per la condivisione di domande e dubbi. 

È stata un’esperienza molto interessante, certamente una sfida, anche perché, per venire incontro alle esigenze dei partecipanti, tutti i corsi si sono tenuti in orario serale, fino alle 22, il che ha imposto una gestione della classe che fosse compatibile con l’intensa giornata lavorativa alle spalle, di tutti.”